Mi sto mentalmente preparando alla preparazione di una deliziosa birra belga.
Dal momento che possiedo un unico fermentatore, per preparare questa dolcezza mi sto procurando un secondo, dove effettuare il travaso del mosto prima dell'imbottigliamento.
Dal momento che di soldi da buttare non ne ho, sto facendo raccolta di bottiglie di birra da tutti i conoscenti che ho. L'arte del riciclo si combina all'arte del risparmio.
La marca che dovrò testare è la Brewferm, l'unica che tratta birre belghe, e da quello che ho letto in diversi forum, si tratta anche di una marca di qualità.
Non mi appresto ancora a fare esperimenti maldestri senza kit, ma, almeno per qualche tempo, voglio rimanere legata ai malti preparati (densi) e al lievito in bustina (in polvere).
Alle birre da kit è sconsigliato aggiungere "tocchi personali", perché essendo pronte all'uso, si prestano poco alle variazioni.
Molto più facile è inventare e sbizzarrirsi se si acquistano gli ingredienti separatamente, provando a testare nuove combinazioni.
martedì 26 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
BIRRA DA KIT - la mia prima volta
Ammetto di aver comprato un kit.
Era Agosto, un pomeriggio in cui invece di grattarmi la pancia sul divano, mi sono messa a cercare su internet.
Era da qualche tempo che avevo per la testa di fare la birra da me, così mi sono messa a cercare qualche informazione online.
Mi è sembrato facile, adatto anche a me, una che con la manualità ci ha litigato da piccola.
Così sono salita sulla mia Panda, e sono andata al Centro Commerciale Bossi (per chi fosse delle zone di Saronno) e ho trovato l'unico kit in vendita di Mr. Malt.
Al prezzo di 60€ ho preso questo immenso scatolone e mi sono presa anche un malto della Coopers Lager, birra chiara che ho pensato potesse adattarsi ai miei gusti.
Mi sono poi diretta tutta trionfante, col mio scatolone sotto braccio, verso il reparto delle bottiglie. In vari siti era espressamente specificato di utilizzare bottiglie da birra, perchè più spesse rispetto a quelle da vino.
In realtà, mio padre imbottiglia vino e forse sono addirittura più spesse le sue.
In ogni caso ho acquistato una confezione da 30 bottiglie da birra.
Poi un altro pit stop per ricercare una pentola abbastanza grande. Ne ho trovata una, splendida, in alluminio, con cui potrei sfamare tutto il mio bel paesino.
Ho cercato anche un termometro per alimenti e infine si va alla cassa.
Devo ammettere che il conto è stato piuttosto alto, ma le spese vengono poi ammortizzate nel corso del tempo.
La sera stessa mi sono messa a sperimentare la produzione di birra.
Per prima cosa ho sterilizzato tutta l'attrezzatura con il sanificante trovato all'interno del kit.
Lasciata asciugare per una notte, il giorno seguente ho messo il mio malto a bagnomaria.
Prima ho aperto la latta, poi l'ho immerso fino a metà nell'acqua calda, mentre nel mio pentolone di alluminio ho portato a ebollizione 3 litri d'acqua.
Dopo una decina di minuti, ho tolto il barattolo dal suo bagno di salute e ho riversato il contenuto all'interno del pentolone, insieme all'acqua calda.
Ho aggiunto quindi lo zucchero in base alle istruzioni trovate all'interno del kit (1 kg).
Mescola e rimescola (sembravo una strega all'opera) ho amalgamato tutti gli ingredienti.
Con lo sguardo trionfante mi sono portata tutto il pentolone in lavanderia, dove la temperatura è decisamente fresca, e ho atteso che il mio miscuglio si raffreddasse per poi riversarlo nel fermentatore.
Con il termometro alimentare ho tenuto monitorata la temperatura del mosto.
Ho riempito un grosso lavandino di acqua fredda e ci ho messo il mio pentolone all'interno, per aiutare il processo di raffreddamento.
Dopo circa una mezz'ora la temperatura ha raggiunto i 20°, così ho travasato il contenuto nel fermentatore e poi ho riempito lo spazio restante con acqua.
L'ho abbandonato al buio per una notte intera,mentre la mattina, tenendo sott'occhio la temperatura (grazie al termometro adesivo applicato sul fermentatore) ho poi messo il lievito.
Il lievito l'ho trovato già annesso al malto, nel kit. Come prima volta non mi sono azzardata a sperimentare nulla, ho preferito camminare su sentieri sicuri.
Verso il lievito e do una bella mescolata energica al mio composto.
Richiudo il tappo, metto il gorgogliatore e vado a lavorare.
C'è chi prepara i bambini per andare a scuola al mattino, io preparo il mosto e mi lecco i baffi sperando di non aver prodotto una schifezza.
Lascio a riposo per 2 settimane poi arriva il fatidico momento dell'imbottigliamento.
Pulisco tutte le mie bottiglie e lascio asciugare bene per qualche giorno. La fretta è cattiva consigliera, ricordatelo sempre!
Quando le bottiglie sono pronte, metto lo zucchero PRIMA di versare la birra. Se lo mettete per ultimo, otterrete un'esplosione di schiuma!
Metto lo zucchero in base alle quantità indicate nella guida, aiutata dal dosatore fornito dal kit.
Dopo aver messo lo zucchero, verso la birra nelle bottiglie. Non metto immediatamente il tappo, lascio una fascetta fatta con vecchi giornali per un giorno, dopodiché procedo alla chiusura.
Una volta sigillate, metto le bottiglie a testa in giù per altre due settimane. Le lascio in garage, dove la temperatura rimane sempre intorno ai 20° e attendo con ansia di poterle bere.
Ovviamente più pazienza avete, più sarete ricompensati. Sto finendo ora le ultime bottiglie e sono molto più buone delle prime.
Prestate molta attenzione alla temperatura (non deve subire sbalzi) e alla pulizia della strumentazione.
Adesso sto procedendo al secondo esperimento.. vedremo un po'!
Era Agosto, un pomeriggio in cui invece di grattarmi la pancia sul divano, mi sono messa a cercare su internet.
Era da qualche tempo che avevo per la testa di fare la birra da me, così mi sono messa a cercare qualche informazione online.
Mi è sembrato facile, adatto anche a me, una che con la manualità ci ha litigato da piccola.
Così sono salita sulla mia Panda, e sono andata al Centro Commerciale Bossi (per chi fosse delle zone di Saronno) e ho trovato l'unico kit in vendita di Mr. Malt.
Al prezzo di 60€ ho preso questo immenso scatolone e mi sono presa anche un malto della Coopers Lager, birra chiara che ho pensato potesse adattarsi ai miei gusti.
Mi sono poi diretta tutta trionfante, col mio scatolone sotto braccio, verso il reparto delle bottiglie. In vari siti era espressamente specificato di utilizzare bottiglie da birra, perchè più spesse rispetto a quelle da vino.
In realtà, mio padre imbottiglia vino e forse sono addirittura più spesse le sue.
In ogni caso ho acquistato una confezione da 30 bottiglie da birra.
Poi un altro pit stop per ricercare una pentola abbastanza grande. Ne ho trovata una, splendida, in alluminio, con cui potrei sfamare tutto il mio bel paesino.
Ho cercato anche un termometro per alimenti e infine si va alla cassa.
Devo ammettere che il conto è stato piuttosto alto, ma le spese vengono poi ammortizzate nel corso del tempo.
La sera stessa mi sono messa a sperimentare la produzione di birra.
Per prima cosa ho sterilizzato tutta l'attrezzatura con il sanificante trovato all'interno del kit.
Lasciata asciugare per una notte, il giorno seguente ho messo il mio malto a bagnomaria.
Prima ho aperto la latta, poi l'ho immerso fino a metà nell'acqua calda, mentre nel mio pentolone di alluminio ho portato a ebollizione 3 litri d'acqua.
Dopo una decina di minuti, ho tolto il barattolo dal suo bagno di salute e ho riversato il contenuto all'interno del pentolone, insieme all'acqua calda.
Ho aggiunto quindi lo zucchero in base alle istruzioni trovate all'interno del kit (1 kg).
Mescola e rimescola (sembravo una strega all'opera) ho amalgamato tutti gli ingredienti.
Con lo sguardo trionfante mi sono portata tutto il pentolone in lavanderia, dove la temperatura è decisamente fresca, e ho atteso che il mio miscuglio si raffreddasse per poi riversarlo nel fermentatore.
Con il termometro alimentare ho tenuto monitorata la temperatura del mosto.
Ho riempito un grosso lavandino di acqua fredda e ci ho messo il mio pentolone all'interno, per aiutare il processo di raffreddamento.
Dopo circa una mezz'ora la temperatura ha raggiunto i 20°, così ho travasato il contenuto nel fermentatore e poi ho riempito lo spazio restante con acqua.
L'ho abbandonato al buio per una notte intera,mentre la mattina, tenendo sott'occhio la temperatura (grazie al termometro adesivo applicato sul fermentatore) ho poi messo il lievito.
Il lievito l'ho trovato già annesso al malto, nel kit. Come prima volta non mi sono azzardata a sperimentare nulla, ho preferito camminare su sentieri sicuri.
Verso il lievito e do una bella mescolata energica al mio composto.
Richiudo il tappo, metto il gorgogliatore e vado a lavorare.
C'è chi prepara i bambini per andare a scuola al mattino, io preparo il mosto e mi lecco i baffi sperando di non aver prodotto una schifezza.
Lascio a riposo per 2 settimane poi arriva il fatidico momento dell'imbottigliamento.
Pulisco tutte le mie bottiglie e lascio asciugare bene per qualche giorno. La fretta è cattiva consigliera, ricordatelo sempre!
Quando le bottiglie sono pronte, metto lo zucchero PRIMA di versare la birra. Se lo mettete per ultimo, otterrete un'esplosione di schiuma!
Metto lo zucchero in base alle quantità indicate nella guida, aiutata dal dosatore fornito dal kit.
Dopo aver messo lo zucchero, verso la birra nelle bottiglie. Non metto immediatamente il tappo, lascio una fascetta fatta con vecchi giornali per un giorno, dopodiché procedo alla chiusura.
Una volta sigillate, metto le bottiglie a testa in giù per altre due settimane. Le lascio in garage, dove la temperatura rimane sempre intorno ai 20° e attendo con ansia di poterle bere.
Ovviamente più pazienza avete, più sarete ricompensati. Sto finendo ora le ultime bottiglie e sono molto più buone delle prime.
Prestate molta attenzione alla temperatura (non deve subire sbalzi) e alla pulizia della strumentazione.
Adesso sto procedendo al secondo esperimento.. vedremo un po'!
martedì 12 novembre 2013
Buongiorno!
Per iniziare non c'è modo migliore che iniziare con le presentazioni.
Sono Stefania, ho 24 anni, studio e lavoro, da tempo appassionata di "degustazione" di birra (spesso finita in modo rovinoso) mi sono da poco dedicata alla produzione di birra in casa.
La birra artigianale in Italia non è ancora un fenomeno molto diffuso. Si parla di qualche migliaio di appassionati, che nelle loro cantine si sono attrezzati di fermentatori, pentoloni, malto e tanta pazienza.
Confesso che il mio primo esperimento non è stato un grande successo: presa dalla foga di provare il mio prodotto, non ho avuto la pazienza di lasciarla a riposo quanto necessario. E da qui ho imparato il primo requisito per produrre birra: RISPETTARE I TEMPI.
Gli elementi necessari per la produzione della birra sono:
- 1 Fermentatore
- 1 Mestolo per rimestare il mosto
- 1 Imbuto
- Bottiglie e tappi (bottiglie da birra col vetro spesso, altrimenti si rischia di far esplodere la bottiglia)
- Tappatrice (io ho usato una tappatrice classica a leva con piedistallo, che aveva mio papà per imbottigliare il vino)
- Sanificante
- Detersivo senza schiuma
- imbuto
- dosatore zucchero
- Zucchero
- Malto preparato
- Lievito
- Termometro per alimenti
- Densimetro
- provetta per densimetro
La maggior parte degli ingredienti possono essere già comprati grazie a uno dei kit disponibili ora sul mercato, come mr malt, birra mia e molti altri che vi elencherò nei prossimi post.
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